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Digital e social in Italia nel 2019

15/02/2019
Luca Volpi
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Come è messo il mondo digital in Italia? E quello dei social?

Scopriamolo grazie al nuovo "Global Digital Report" di We Are Social e Hootsuite.

Panoramica

Gli utenti internet nel mondo sono aumentati del 9,1%, raggiungendo i 4,3 miliardi (nel 2014 ce n’erano “solo” 2,4!), mentre quelli social sono aumentati del 9% arrivando a 3,484 miliardi.

Anche in Italia gli utenti internet crescono molto, aumentando di 11 milioni e arrivando così a coprire il 92% della popolazione totale, mentre quelli social crescono di 1 milione e vanno a formare il 59% (35 milioni) della popolazione totale.

Vanno oltre il 50% anche gli utenti attivi sui social media da mobile, confermando l’importanza sempre maggiore che questo media ormai riveste.

digital

L’88% degli utenti italiani attivi utilizza internet ogni giorno, con una media giornaliera del tempo speso di 6 ore, di cui un terzo è passato sui social.

Un’altissima percentuale di italiani (il 92%) guarda video online, mentre il 16% gioca in streaming live su internet e un italiano su 10 guarda live streaming di altre persone che giocano.

Importante notare anche il ruolo crescente della ricerca vocale, uno dei trend del marketing del futuro: già ora praticamente un italiano su tre (il 30%) compie ricerche online con il comando vocale.

I social media

Il 98% degli italiani è presente sui social almeno ogni mese, e di questi il 74% partecipa attivamente scrivendo o interagendo con i post.

Ogni persona ha in media 7 account social (che però non è detto usi effettivamente), a conferma di una tendenza degli ultimi anni, ossia la multimedialità dell’esperienza online, con cui ogni azienda deve fare i conti per poter dare all’utente un’esperienza continuativa e coerente.

Youtube è il social più utilizzato nel nostro paese (87% degli utenti), seguito subito dopo da Whatsapp e Facebook (84 e 81%), mentre Instagram si trova al quarto posto (55%) vicinissimo a Facebook Messenger (54%). Seguono, ma distanti in termini di percentuale di utilizzo, Twitter e Linkedin.

Nei social di proprietà di Facebook (quindi anche Instagram e Whatsapp) il 40% degli utenti è compreso nella fascia d’età tra i 35 e i 44 anni, mentre il 22% nella fascia tra i 25 e i 34, con una distribuzione praticamente identica tra uomini e donne.

L’audience pubblicitaria raggiungibile, secondo l’azienda, è di 31 milioni, contro i 19 di Instagram.

Contrariamente alla tendenza mondiale, in cui l’engagement di tutti i tipi di post è calato del 3,8%, la reach di Facebook in Italia non diminuisce, ma non cresce nemmeno, rimanendo invariata (come quella di Instagram) e registrando il primato dei video (con un engagement rate medio del 5,95%) e delle immagini (engagement rate medio del 4,39%).

 

Questi dati social ci confermano ciò che già tutti sappiamo, ma che spesso, mettendosi dalla parte delle aziende, ci si dimentica: le persone usano i social innanzitutto per svagarsi e per rimanere in contatto con amici e familiari.

Non basta solo condividere i propri contenuti sui social e investirci del denaro per pubblicizzarli; bisogna dare agli utenti qualcosa che li interessi veramente, creando contenuti personalizzati e stimolanti.

Il branding non è propaganda ossessiva, ma è venire incontro ai bisogni dei clienti, parlando la loro lingua, puntando sui loro interessi, intrattenendoli e divertendoli.

Ed è proprio per questo che serve un approccio strategico che guidi la creazione e la distribuzione dei contenuti.

I contenuti non devono apparire come le pubblicità in televisione che interrompono il film a cui ci stavamo appassionando, ma come l’inizio di una chiacchierata con un amico.

Se vuoi dei consigli sulla tua strategia di social marketing, contattaci.

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Luca Volpi
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