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La nascita e la morte di un buco nero: una lezione di vita e di successo!

19/10/2015
Enzo Volpi
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Cosa centra la teoria sui buchi neri e la nascita dell’universo con il successo?

Ok adesso te lo spiego. Prima però voglio fare un passo indietro.

Innanzitutto prendo spunto da un film che ho visto nei giorni scorsi intitolato “La Teoria Del Tutto”.
Un film appassionante tratto da una storia vera, quella ispirata alla vita di Stephen Hawking.

Ti confesso che prima della visione del film (pur avendone sentito parlare) non avevo colto la VERA dimensione di chi fosse quest’uomo.

Il film narra la vicenda di un ragazzo molto intelligente che sta per prendere il dottorato in astrofisica all’università di Cambridge. Improvvisamente, gli viene diagnosticata una terribile malattia (motoneurone), che lo priva del controllo muscolare. Una malattia che, a detta dei dottori, gli lascia appena due anni di vita. Era l’anno 1963 e Hawking è ancora vivo.

Ma quello che sorprende è che, nonostante le sue condizioni, ovvero paralizzato, impossibilitato a parlare (comunica con un sintetizzatore vocale), sospeso tra la vita e la morte, ha saputo teorizzare cose inimmaginabili per i più. Eccone alcune:

Tra le sue idee più importanti vi sono

  • la radiazione di Hawking,
  • la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo (denominata stato di Hartle-Hawking),
  • la termodinamica dei buchi neri,
  • la partecipazione all’elaborazione di numerose teorie fisiche e astronomiche con altri scienziati, come il multiverso, la formazione ed evoluzione galattica e l’inflazione cosmica, tutte teorie da lui spiegate con chiarezza e semplicità anche in numerosi testi di divulgazione scientifica per il grande pubblico.

HawkingWWEA parte il fatto che sembrano nomi, per i non addetti ai lavori, provenienti direttamente dai cartoni animati del passato come Goldrake o Mazinga, è davvero stupefacente pensare ai risultai e ai riconoscimenti ottenuti.

È membro della Royal Society, della Royal Society of Arts, della Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2009 ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d’America, conferitagli dal presidente Obama.
Fonte wikipedia (vai qui per saperne di più)

Quello che mi importa è raccontarti lo stato emotivo in cui sono giunto durante e dopo la visione del film.
Direi che ero piuttosto nervoso, perché in questo periodo ho alcuni obiettivi da raggiungere che mi impongono un cambio di mentalità e uno sforzo di adattamento e apprendimento piuttosto cospicuo.
Mi sono trovato in alcuni frangenti a pensare che non posso farcela, che è troppo e che forse ho mirato troppo in alto, che devo pazientare, o rimandare, o forse…rinunciare.

Quante volte accade? Ti senti inadeguato e non sufficientemente preparato per affrontare le sfide.

Eppure c’è chi come Hawking si focalizza solo sul lato del successo, della propria vita, senza badare alle sconfitte.

“Forse perché chi sta nella sua condizione non ne ha altri”.
Mi ha risposto un amico che ha un fratello nelle stesse condizioni. Anzi, molto probabilmente ormai la sua sorte è segnata.

Ecco alcuni dei principali errori che le persone commettono nel tentativo di raggiungere i propri obiettivi.

1. Pensare di avere una dose di tempo illimitato

Cosa succederebbe se mi dicessero domani che mi restano due anni da vivere?
Citando il famoso di scorso di Steve Jobs alla Stanford University: “Nessuno vuole morire!”
Quindi, probabilmente, come ogni essere umano cadrei in depressione. Sentire tutta la paura di dover abbandonare questo mondo. Anche se ci dicono che c’è un’altra vita, il nostro istinto di conservazione ci impone di rimanere abbarbicati a quella che abbiamo e che, in fondo, amiamo.
Ok, detto questo poi mi rimarrebbero due strade, quella dell’annientamento dell’attesa o quella del combattere fino all’ultimo respiro, cercando di “trascinare all’inferno” più nemici possibile.

L’esempio di Hawking è proprio questo. Mi insegna a non guardare a ciò che non posso o non potrò più fare o raggiungere, ma come dare il massimo con quel che mi rimane ancora. Con ogni parte di me stesso, con ogni residua energia. Cercando di stupire me stesso e gli altri con questo sforzo. Per cui è meglio investire i propri minuti, le proprie ore e i propri giorni nell’adesso. Nel dare corpo ai sogni ora, poiché non sappiamo quanto tempo ci rimane.
Carlos Castaneda nel libro “Viaggio ad Xtlan” dice, per apprezzare la vita, dovremmo immaginare ogni giorno di vivere con la morte come compagna.
Scopri di più nel nostro corso di formazione sul controllo e la valorizzazione del tempo!

2. Credere che per arrivare ad un obiettivo tutto debba essere perfetto

Come posso fare al meglio in questa situazione (e divertirmi nel farlo)?
Il problema di questo pensiero di chiama immobilismo, paralisi. Rimandi perché non ci sono le risorse, le conoscenze, il denaro, il tempo…
In realtà, come diceva un saggio, “Non esistono cose perfette, esistono solo intenzioni perfette!”.

Una volta mi raccontarono una storiella a proposito dei Fenici. Il popolo Mediterraneo proveniente dal Libano che, 2000 anni prima di Cristo, aveva colonizzato commercialmente il Mar Mediterraneo.
Un ricco uomo d’affari dell’epoca moderna era alla ricerca di un rotolo leggendario, nel quale si celava il segreto dell’incredibile abilità commerciale di questo popolo. Dopo una spedizione archeologica, seguendo le tracce di una mappa misteriosa, giunse finalmente a trovare un antico vaso contenete la mistica pergamena.
Con grande trepidazione l’uomo aprì il vaso, la estrasse, la srotolò con delicatezza e con rispetto e, infine, finalmente poté leggerla.
Sul rotolo vi era scritta, con sua grande sorpresa un’unica frase, ripetuta 10.000 volte. Il segreto dei leggendari mercanti Fenici:

Gli affari sono affari
Gli affari sono affari
Gli affari sono affari
Gli affari sono affari
Gli affari sono affari
Gli affari ………………

Allo stesso modo vi è un unico mantra che chi desidera compiere il viaggio verso il proprio successo (che porta alla auto realizzazione personale), chi desidera raggiungere i propri obiettivi, deve veramente imparare, ed è questo:

Entra in azione adesso
Entra in azione adesso
Entra in azione adesso
Entra in azione adesso
Entra in azione adesso
Entra in azione adesso
Entra in azione…………

3. Non credere nell’impossibile

Il successo è una strada che porta allo straordinario. A qualcosa per cui la gente comune è portata a pensare che non sia possibile. E in effetti se non vuoi veramente qualcosa è impossibile raggiungerla. Se invece credi nel contrario, allora farai cose che alla maggior parte delle persone sembreranno imprese inaccessibili.
Il vero segreto è, a detta di qualche saggio che lo ha fatto prima di me, porsi la domanda: Cosa succederebbe se si realizzasse davvero?gates garage phase

Pare che la paura di realizzare un successo, di raggiungere i propri obiettivi, sia più paralizzante della frustrazione di non raggiungerlo mai. Il motivo risiede nel fatto che questo ci giustifica, ci dà il pretesto per rimanere comodi nella nostra situazione.
Abbiamo un piano ma entrare in azione per realizzarlo richiede enormi sacrifici, infatti il passaggio dentro la fase “garage” (vedi ad esempio Bill Gates) spesso atterrisce.
Un passaggio obbligatorio all’inizio, che porta con sé il sopportare restrizioni, fatica, umiliazioni, fallimenti, tentativi andati a vuoto, porte in faccia, zero denaro e perfino derisione. Però i grandi, quelli che ce l’hanno fatta erano “coinvolti” e hanno superato la prova.
C’è una grande differenza tra l’essere interessato e l’essere coinvolto. Nel primo caso si intraprende il viaggio probabilmente per inseguire il denaro, non per realizzare uno scopo o raggiungere i propri obiettivi. Allora al terzo tentativo si getta la spugna perché “È impossibile!”
Chi è coinvolto invece, non sente la fame o la sete, non prova stanchezza, mangia pane e cipolle e gira con la bici. Al 100° tentativo andato a vuoto ricomincia con pazienza a ricostruire il puzzle, chiedendosi dove ha sbagliato e poi via, ricomincia.

4. Non avere gli strumenti adeguati per intraprendere il viaggio

Fatte le premesse dei punti precedenti, non sono così illuso da credere che basta mettersi a sognare qualcosa e desiderarlo con tutto se stesso affinché si avveri da solo. La fortuna in realtà esiste nella misura in cui le vai incontro.

Una cosa quindi è credere ed entrare in azione, un’altra è andare allo sbaraglio.
All’inizio, molto probabilmente, nessuno è un imprenditore esperto. C’è desiderio e buona volontà. Ciò che conta di più è che la valigia vuota con cui si parte sia riempita durante il cammino.
Chi devo diventare, chi devo incontrare, cosa devo fare per raggiungere i miei obiettivi?
Rispondere a queste domande ci focalizza su quali strumenti sia necessario dotarsi per il viaggio per raggiungere i propri obiettivi.
Dedicherò grande risalto agli “oggetti” da infilare nella Valigetta dell’Imprenditore.

Nel prossimo post ti rivelerò quelli essenziali. Rimani in ascolto e non te ne pentirai.

Alla prossima!
Ciao,

firma enzo nera

 

Enzo

About the author

Marketer, autore e formatore. Aiuto imprenditori e manager a comunicare la propria idea di futuro e della brand identity aziendale attraverso gli strumenti contemporanei più adeguati allo scopo.

Enzo Volpi
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