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I miei pochi neuroni e il marketing

22/03/2015
Enzo Volpi
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Neuroni e Marketing

Assistere al proliferare di infiniti articoli sul marketing che svelano i trucchi del mestiere. Le 7 cose da sapere, i 5 segreti del successo, le 4 magie da non perdere, i 3 fondamentali di questo o di quello. A fare il conto credo otterrei un numero infinito di cose da considerare come uniche che, in definitiva, uniche non lo sono più. Di certo in un ambito dove la comunicazione è divenuta istantanea, veloce ormai è troppo poco, le informazioni sono un flusso in costante mutamento. Oggi ti voglio parlare del neuronal marketing. una cosa per pochi pazzi, potresti pensare tu.

Neuromarketing

 

Ma cosa si intende per neuronal marketing? È semplicemente quella disciplina che fa riferimento alle percezioni sensoriali nella scelta dei consumatori. Ovvero per rilevare il mondo che ci sta attorno siamo dotati di sensori (i nostri sensi: tatto, vista, odorato, udito e gusto) che ci permettono di avvertire tutto ciò che ci sta attorno, essendo collegati al s sistema neuronale ci consentono di tradurre queste percezioni in impulsi che arrivano al cervello. In questo modo i marketer che si avvalgono di questa disciplina sfruttano le reazioni del nostro sistema neuronale per  far passare alcuni messaggi.

Ad esempio molto utilizzata, oltre l’aspetto visivo relegato alle immagini e quello uditivo, legato a musica e parole, vi è anche quello olfattivo. Potrebbe sorprendervi il sapere che molti odori che avvertite all’interno di molti reparti deli supermercati sono sintetici. Ad esempio l’odore di pane appena sfornato viene spruzzato ad un certo orario per indurre lo stimolo dell’appetito e aumentare il desiderio di acquisto del prodotto.

L’erogazione dell’odore di borotalco o vaniglia, nel reparto degli elettrodomestici, aumenta la permanenza delle persone sul posto poiché ricorda l’infanzia. Questa è solo una delle applicazioni del neuronal marketing, è una disciplina e una modalità in forte sviluppo.

Pensiamo a catene come Habercrombie che hanno trasformato il punto vendita in un miscuglio di emozioni sensoriali che inducono a permanere e ad acquistare di più. Spesso anche involontariamente. Poiché queste reazioni sono istintive, ovvero non “ragionate”, poiché fanno leva su reazioni che ci portiamo appresso con il nostro paleoencefalo. Sono quelle cioè che, come specie, ci hanno portato fino a qui garantendoci la sopravvivenza.

Non possiamo farci nulla, tuttavia ora sei avvisato, la prossima volta che senti un lieve odore che ti suscita emozioni in un centro commerciale, sappi che potrebbe essere l’esca di qualche brand bene informato e tu potresti cadere inconsciamente vittima del neuronal marketing.

Uomo avvisato…

 

ciao

Enzo

About the author

Marketer, autore e formatore. Aiuto imprenditori e manager a comunicare la propria idea di futuro e della brand identity aziendale attraverso gli strumenti contemporanei più adeguati allo scopo.

Enzo Volpi
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