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Fare Marketing: strategia e formazione

13/02/2013
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Cosa significa fare Marketing?

Cosa significa essere orientati al marketing?

Fare Marketing

Impazza sul web l’avvento dei social.

La moda di fare marketing ha portato al fiorire, a volte indiscriminato, di guru, esperti, specialisti, che sono ben lieti di dispensare informazioni, ebook, strategie e suggerimenti della nuova era dell’info-marketing e della comunicazione on line.

Tutto giusto e tutto bello…sempre che si incrocino persone corrette e preparate.

Per chi come me ha assistito alla rapida ascesa e all’altrettanto repentina caduta della new economy di un decennio fa, un invito alla calma e un po’ di riflessione è più che doverosa.

 

fare marketing

Fare domande

Innanzitutto( come in ogni cosa della vita), le strategie troppo rapide e di breve respiro hanno altrettanta breve vita.

Quindi voglio ricondurre la riflessione sui giusti passi da affrontare per attuare una corretta strategia di marketing.

Innanzitutto la buona vecchia regola di porsi delle domande è semper valida. Ma non domande qualsiasi…le giuste domande!

Giuste per chI? Starai pensando.

Giuste per noi, la nostra azienda, il nostro mercato ma soprattutto i nostri clienti. Troppo spesso si trascurano le semplici regole basilari che appartengono al senso comune.

Quando si va in battaglia poi, diventano assolutamente indispensabili.

Marketing è percezione

Il marketing è una battaglia di percezioni.

È una battaglia  che si combatte nella mente del cliente per essere scelti tra tutta la concorrenza che compete con noi.

Scegliere e focalizzare

La terza considerazione che nasce spontanea è che non si può vendere a tutti.

Ripeto: non si può vendere a tutti!!

Occorre operare una scelta e focalizzare.

“Scegliere la propria collina” dice il padre del posizionamento Jack Trouth. Il proprio settore, il proprio mercato, quello in cui siamo unici e inimitabili.

Se non c’è occorre inventarselo.

La prima delle immutabili leggi del fare marketing dice:

“è meglio essere i primi che i migliori”

fare marketing

 

Dopo questo primo passaggio che definirei quello della consapevolezza, si accede al livello successivo che è quello della rappresentazione della propria unicità.

Il passaggio riguarda la definizione della corporate aziendale attraverso un processo che si chiama Branding.

Il branding

Per quanto possa apparire banale nella sua descrizione questo rimane uno dei concetti più sofisticati da spiegare e da trasferire al management delle aziende.

La migliore e più semplice definizione è quella di assimilare il Branding ad un profumo.

Il profumo e gli odori appartengono alla sfera sensoriale ed emotiva più arcaica del nostro cervello, la quale ci consente di attivare aree deputate al ricordo, alla ricostruzione e vivificazione di esperienze passate solo riconoscendo un particolare odore.

Un profumo in definitiva ci pone in uno stato percettivo che ci fa avvertire involontariamente determinate  emozioni che suscitano reazioni scelte e comportamenti.

Ecco il punto.

Il Branding è come il profumo: non può essere descritto ma può venire percepito, e tale percezione può indurre a compiere scelte.

I maestri della Brand Identity (se sei interessato, leggi anche questo articolo) lo sanno bene.  Per questo hanno un vantaggio enorme su tutti gli altri.

Una volta esplorato il livello della PERCEZIONE, ovvero di tutte le azioni che contraddistinguono, definiscono ed identificano l’azienda e i suoi prodotti vi è il livello successivo.

fare marketing percettivo

L’AZIONE. Solo a questo punto entra in gioco l’arte della comunicazione.

Allora si può parlare di:

  • strategia comunicativa,
  • budget,
  • allocazione delle risorse
  • creatività
  • advertising
  • Internet

Internet, i social, l’e-mail marketing sono solo strumenti funzionali alla riflessione e alle decisioni che precedono e non il contrario.

Troppo spesso ho viso sprecare somme di denaro in campagne assolutamente inutili, o meglio molto utili per le agenzie che le proponevano, perché sterili, disgiunte dalle premesse di consapevolezza e percezione e perciò vuote.

Prima di avventurarsi in qualunque azione risolvete l’equazione del triangolo, consapevolezza – percezione – azione e ogni vostra singola scelta sarà ragionata e misurabile.

La formazione

Dedico un ultimo pensiero ad un ulteriore e imprescindibile concetto fondamentale.

Come ottenere le informazioni che producano con efficacia le azioni che conducono lungo questo virtuoso percorso?

Credo sia stato ripetuto fino alla noia, e che non ci sia nemmeno bisogno d insistere, ma ciò può succedere solo con la formazione.

Parrebbe ovvio, scontato e quasi superfluo da ribadire. Eppure in un sistema economico fatto di piccole aziende è possibile trovare ancora la resistenza del fondatore o del proprietario che ritiene questo aspetto marginale.

In realtà il patrimonio di un’azienda dinamica e contemporanea si fonda proprio sulla conoscenza e pertanto alla formazione.

Evitarlo significa perdere terreno e non considerare che come diceva Henry Ford:

“La conoscenza è l’investimento che paga il maggior tasso di interesse nel tempo!”

 

Se vuoi altre informazioni riguardo alla imperfetta scienza del fare marketing, tieniti in contatto con me, registrati subito qui!

 

 

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