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Come sono cambiate le nostre abitudini?

23/10/2020
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I cambiamenti sono sempre stati un fattore determinante: modificano l’andamento del mondo e il comportamento delle persone.

Con il passare del tempo, e soprattutto nell’ultimo periodo, è diventato sempre più evidente quanto il digitale sia entrato a par parte della nostra vita, diventando un aspetto integrante della quotidianità.

A confermare le nuove abitudini sono stati Auditel e Censis che, qualche giorno fa, hanno “fotografato” l’accelerazione del digitale all’interno delle famiglie italiane, ribadendo poi i risultati e i cambiamenti dovuti all’avvento di questa nuova forma di normalità.

Per capire meglio i motivi che hanno spinto a rendere il digitale un fattore ormai quotidiano, i ricercatori di Auditel hanno intervistato un campione di famiglie prima o dopo il lockdown cercando di evidenziare come è stato affrontato il periodo di confinamento, quali attività hanno occupato il loro tempo, se ci sono stati dei cambiamenti nei comportamenti e se sono variate le attività quotidiane.

Inutile dire che le risposte sono ricadute sul digitale come mezzo di informazione, intrattenimento e occupazione.

Modifica momentanea o cambio radicale?

Se prima il digitale era visto come un passatempo, oggi assume un ruolo ulteriore, conquistando una certa notorietà ed importanza.

È entrato a far parte della nostra vita quotidiana in modo silenzioso e inatteso, modificando radicalmente le abitudini di ogni singolo individuo.

Con il web oggi possiamo fare cose che prima non erano mai (o parzialmente) state valutate come lavorare da casa, fare acquisti, “incontrare” persone…insomma, è andato a sostituire tutte quelle attività di contatto e presenza riducendo al minimo l’aspetto più umano, legato alle persone, all’unione, al confronto.

Una ricerca, tanti dati

A sottolineare ulteriormente questo scenario troviamo la ricerca “State of Online Video 2020” di Limelight Networks.

Sempre in seguito alla selezione di un gruppo di campioni, lo studio dimostra come il tempo medio passato davanti a video online (streaming) è arrivato ad eguagliare quello dedicato alle tv broadcast.

Rispetto ad un anno fa, il tempo totale utilizzato nella fruizione di contenuti online oggi è pari al +16%, arrivando a sfiorare un totale di 8 ore settimanali.
(Leggi la ricerca qui)

Forse questo incremento così repentino e importante è dovuto dal fatto che le persone si sono trovate improvvisamente sole, confinate nelle proprie abitazioni e private della libertà.

A questo punto si è sentito il bisogno di colmare il vuoto lasciato dall’assenza di aggregazione, di socialità e di relazioni.
Così ognuno di noi ha riempito il “vuoto” lasciato con la digitalizzazione, facendo aumentare a dismisura lo streaming, gli abbonamenti online e anche l’acquisto di dispositivi per la sua fruizione (si parla di un +600mila dispositivi rispetto al 2019).

Digitale e comunicazione

Le nuove forme di contenuti crossmediali stanno cambiando le carte in tavola: le persone passano sempre più tempo online e perciò è importante che la tua azienda sia facilmente riconoscibile e raggiungibile.

Anche senza accorgercene, la nostra presenza online comunica chi siamo, cosa facciamo e come possiamo essere utili per chi ci trova.

Per questo motivo possiamo affermare che il digitale, in questo periodo di incertezza, è stato l’unico punto fermo: ha permesso alle attività di proseguire, di reinventarsi e rimettersi sul mercato, di mantenere una sorta di contatto, seppur a distanza.

È stato uno strumento che ha favorito l’innovazione, l’adattamento, la crescita e anche il progresso.
Ed è totalmente comprensibile se oggi, il digitale, non è solo uno strumento ma un bisogno fondamentale a cui nessuno deve e può rinunciare.

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