“Sotto certi aspetti siamo già al di là dell’era dell’imprevedibile! Viviamo nell’era dell’inimmaginabile” (Joshua Cooper Ramo)

Sfilare i capi dai cassetti, togliere le camicie dalle grucce, osservare, pensare e agire. E alla fine, voilà. Si ammonticchiano quei vestiti che non vogliamo più. Ma cosa ha a che fare il posizionamento marketing con questo?

Cercare di essere “spietatamente essenziali” non è facile, ma bisogna. Ovvero è necessario concentrarsi con precisione su ciò che riteniamo di poter svolgere con assoluta accuratezza, distinguendoci dalla concorrenza.

Ri posizionamento marketing significa rimodulare la percezione del cliente rispetto al nostro prodotto servizio. Occorre una nuova idea, non un nuovo look.

Ecco i tre principi da seguire.

1- Essenzialità: niente può focalizzare la vostra attenzione più della cara, vecchia crisi. Rimanere semplici e concentrati su una o poche cose che sapete fare.

2- Specializzazione: quando un concorrente è conosciuto per una determinata caratteristica, voi dovete essere conosciuti per un’altra.

3- Dare valore. Un vecchio adagio che rappresenta una sorta di ritorno al futuro. I concorrenti non vanno ri-posizionati sul prezzo, combattere su quel terreno significa scavarsi la fossa. E’ solo questione di tempo.

Mantenere un’ottica a breve termine è fondamentale dato che il piano strategico a lungo termine è inutile. Meglio mantenersi aperti all’innovazione e perciò flessibili. Servono realismo e mente aperta.

Per poter funzionare le idee di posizionamento marketing e di ri-posizionamento devono essere ovvie. Il problema è che l’ovvio si presta ad essere così semplice e comune da non avere alcuna attrattiva per l’immaginazione.

Ecco 5 domande per valutare l’ovvietà di un’idea:

1) Questo problema, quando sarà risolto, apparirà semplice?

2) Riflette la natura umana?

3) Mettetelo per iscritto. La vostra idea è sufficientemente semplice da essere spiegata a un bambino con poche parole?

4) Risuona immediatamente nella mente delle persone?

5) I tempi sono maturi?

Più di ogni cosa di questi tempi forse serve coraggio. La forza per cercare dentro se stessi le motivazioni e mostrare al mondo che non si ha paura di rischiare sul nuovo, di percorrere vie incerte e sconosciute che possono anche portare al “fallimento”, a non riuscire, ma che di certo mai come in quest’epoca sono proprie di quei leader di cui c’è tanto bisogno.

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