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La crisi è finita!

16/11/2015
Enzo Volpi
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“Gli italiani festeggiano uniti. Striscioni, musica, coriandoli e sorrisi per tutti. La crisi è finita!
Per un giorno intero la nazione si è fermata, interrompendo le proprie occupazioni ed è scesa in piazza. Non per protestare contro il governo, non per rivendicare diritti o aumenti salariali, non per contestare la classe politica o per scongiurare la chiusura di qualche fabbrica, decisa a trasferirsi all’estero. Niente di tutto ciò. Ma per festeggiare la fine della crisi economica iniziata nel 2007.
Fiero, il popolo si è ritrovato unito per le strade, a fianco dei monumenti e per un giorno ha dimenticato le rivalità, ha celebrato la coesione, l’unione sociale che lo ha spinto a forza, fuori dal pantano causato dalla crisi che ci ha tormentati in questi anni”.

la crisi è finitaA tutti noi piacerebbe leggere un pezzo di questo genere, magari ascoltarlo alla tv, ma sopra ogni cosa, sarebbe fantastico partecipare ai festeggiamenti. Per ora però dobbiamo rimandare.
Rimarrà un sogno una tale celebrazione? Per quanto tempo ancora dobbiamo rinviare quella sensazione di sollievo, quel trarre il fatidico sospiro che ci farebbe tornare a sorridere. Probabilmente ancora per molto tempo. Una stima della Consob dice almeno un trentennio.

la crisi è finita - ricominciamoTuttavia non è così fuori luogo annunciare che la crisi è finita. Crisi nel senso di emergenza. Un periodo che per sua definizione non può che avere una durata limitata nel tempo. Altrimenti non avrebbe senso parlare di normalità. In effetti cos’è la normalità? E’ quello stato d’animo in cui tutto scorre imperturbabile, senza grandi scossoni, senza grandi stravolgimenti. La normalità ci consente di dedicarci alle cose di sempre, trascinando perfino la coscienza in uno stato di sonno leggero che anestetizza un po’.

Dunque nel senso letterale di emergenza, la crisi è terminata. Non ha più senso nominarla. Le banche hanno salvato altre banche, i governi sono più indebitati, noi siamo tar-tassati, e così via. Una cantilena che conosciamo benissimo.

Poi c’è il lato oscuro della medaglia.

  • Disoccupazione,
  • calo dei consumi,
  • giovani che non sanno se potranno mai avere un lavoro,
  • corruzione,
  • decadenza.

Niente di incoraggiante insomma.

Il periodo però è questo, e occorre abituarsi a questa “nuova normalità”.

Una normalità fatta di incertezza, fatta di improvvisazione e di adattamento. Il terreno più fertile possibile della creatività. Non mi stanco mai abbastanza di dirlo; “il made in Italy nasce nella testa degli Italiani”. E’ un’alchimia che trova origine da un’abilità chiamata creatività associativa. Una dote che deriva da un millennio di adattamenti continui alle “crisi“ dovute all’arrivo di un invasore dietro l’altro. La continua necessità di adeguarsi, di cambiare, di inventare, ha innescato un processo che si è radicato nel nostro DNA. Grazie al quale inventiamo soluzioni che non hanno rivali. Scopri la soluzione che Clevermarketing ha ideato per sfruttare e far fruttare al massimo l’opportunità della “nuova normalità”!

“Il mondo è cambiato e indietro non si torna, occorre fare del nostro meglio. A volte il meglio o che possiamo fare è ricominciare” (Captain America – The winter soldier)

Abituiamoci a questo “nuovo” normale e ricominciamo.
Ripartiamo dalla creatività!

E’ ciò che ci viene meglio!

 

About the author

Marketer, autore e formatore. Aiuto imprenditori e manager a comunicare la propria idea di futuro e della brand identity aziendale attraverso gli strumenti contemporanei più adeguati allo scopo.

Enzo Volpi
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