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Cosa hanno in comune marketing e architettura?

26/07/2019
Luca Volpi
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Qualche giorno fa Clevermarketing è stata contattata da Instapro, una piattaforma digitale che ha come obiettivo quello di mettere in contatto persone che devono eseguire lavori in casa con professionisti qualificati della zona in grado di realizzarli.

La richiesta è stata quella di rispondere a qualche domanda in un’intervista (che puoi trovare qui) a proposito del web marketing per aziende di design e architettura.

Siamo sempre stati vicini al settore dell’edilizia, come dimostra il nostro libro Evoluzione Edile, il primo in Italia dedicato esclusivamente al marketing per l’edilizia, e anche come si può vedere da molti clienti con cui lavoriamo ogni giorno.

Ma sentiamo che il marketing, almeno per come lo intendiamo e lo facciamo noi, ha legami molto  profondi con l’architettura.

Architettura e strategia

L’architettura è un’ottima metafora di come secondo noi si dovrebbe fare marketing: qualcosa di funzionale ma anche esteticamente piacevole, utile e creativo, sempre a misura di persona.

L’architettura e il design sono intrisi di senso strategico. La loro essenza è definita da un obiettivo principale: produrre qualcosa che funzioni per le persone.

Gli edifici devono essere sempre abitabili e comodi, altrimenti diventano solo un esercizio stilistico inutile.

E questo è uno dei requisiti fondamentali di un buon sito aziendale. Il sito esiste per farti conoscere dal cliente, e allora perché dovresti rendergli difficile la navigazione? Perché dovresti inserire pagine incomplete, testi illeggibili, o link che non portano da nessuna parte?

Immagina di avere di fronte una casa: la facciata ti sembra un po’ strana, ma non ci fai molto caso. Cerchi di entrare dalla porta principale, ma aprendola ti accorgi che dietro c’è un muro! Allora giri per tutto il perimetro e scopri che l’ingresso è una porticina scassata in un anfratto sul muro di dietro.

Ti è già passata la voglia di entrare, no?

Con un sito web progettato senza tenere conto dell’utente che ne usufruirà è la stessa cosa. Meglio qualcosa di semplice, ma di chiaro e funzionale, che qualcosa di strambo od originale a tutti i costi.

E qui veniamo al secondo punto: un altro aspetto fondamentale dell’architettura è quello estetico. Un buon edificio deve essere anche bello, ma la bellezza non deve essere il suo unico obiettivo.

Un sito che è soltanto bello ma che non funziona, o perché non è chiaro, o perché non trasmette le informazioni necessarie, o perché è complicato da usare (o per tutte queste cose!) non è un buon sito. Così come una casa bellissima ma senza finestre e senza servizi igienici non servirà a granché.

Proprio nell’unione di funzionalità e bellezza si mostra l’aspetto creativo dell’architettura e della comunicazione.

La creatività è il collante che permette di mantenere unito l’aspetto pratico a quello estetico. È ciò che consente di creare qualcosa di nuovo, che vada oltre la tradizione, ma senza che sia soltanto sperimentazione fine a sè stessa.

È la capacità di trovare nuove strade prima impensate, il vero nocciolo del pensiero strategico.

Un architetto creativo e strategico

Se settimana scorsa abbiamo parlato di Alan Turing, questa settimana sui social di Clevermarketing il protagonista è Antoni Gaudí.

Uno degli architetti più famosi e creativi della storia, le sue opere sono tra le più riconoscibili e apprezzate nel mondo.

Un esempio del pensiero strategico creativo di Gaudí è dato da un piccolo particolare di una delle sue creazioni più famose: Casa Battló.

Tra le tante trovate che rendono questa abitazione un capolavoro di architettura e design (come ad esempio il sistema di illuminazione e ventilazione naturale), c’è quella delle maniglie delle finestre e delle porte.

Per crearle, Gaudí prese un pezzo di creta che strinse all’interno della sua mano per lasciarci l’impronta. Usò poi quel pezzo come calco per creare le maniglie in ottone della casa, di modo che la loro forma si sarebbe perfettamente adattata alla mano che le afferrava.

È questo tipo di attitudine che ha permesso a Gaudí di creare un’altra opera incredibile, ulteriore fonte di ispirazione: la Sagrada Familia.

L’architetto catalano iniziò a lavorarci nel 1883, e fa impressione pensare che ancora oggi, più di 100 anni dopo, il suo progetto di creatività continui, e che soprattutto rimanga aperto a nuove aggiunte e interpretazioni.

Questo fa la creatività strategica: trova nuove strade per raggiungere gli obiettivi, lasciando sempre aperto lo spazio per cambiamenti e arricchimenti.

Leggi qui la nostra intervista a Instapro; se invece sei interessato a una consulenza strategica, contattaci.

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